ALLA LUNA
O graziosa luna,
io mi rammento
che, or volge
l’anno, sovra questo colle
io venia pien
d’angoscia a rimirarti:
e tu pendevi
allor su questa selva
siccome or fai,
che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo
dal pianto
che mi sorgea
sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto
apparia, che travagliosa
era mia vita: ed
è, né cangia stile,
o mia diletta
luna. E pur mi giova
la ricordanza, e
il noverar l’etate
del mio dolore.
Oh come grato occorre
nel tempo giovanil,
quando ancor lungo
la speme e breve
ha la memoria il corso,
il rimembrar
delle passate cose,
ancor che
triste, e che l’affanno duri!
Ah, la vita "travagliosa"! Magari pubblico una mia citazione (molto personale) di questa poesia sul mio blog.
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