lunedì 2 ottobre 2017

IL MADRIGALE

10 - Torquato Tasso

*

Già non son io contento
lunge da voi, che sete il mio tormento,
in così dolce modo
m’arde il pensier; ma s’egli a voi mi giunge
io mi rimiro ed odo
allora più vicin che son più lunge,
ed amo ed ardo e godo
più del mio foco se maggior il sento.

*
Lunge da voi, ben mio,
non ho vita né core e non son io.
Non sono, oimè!, non sono
quel ch’altra volta fui, ma un’ombra mesta,
un lagrimevol suono,
una voce dolente; e ciò mi resta
solo per vostro dono:
ma resta il male onde morir desio.

*

Siepe, che gli orti vaghi
e me da me dividi,
sì bella rosa in te giammai non vidi
com’è la donna mia
bella, amorosa e pia;
e mentr’io stendo sovra te la mano
la mi stringe pian piano.

*

Tacciono i boschi e i fiumi,
e ’l mar senza onda giace,
ne le spelonche i venti han tregua e pace,
e ne la notte bruna
alto silenzio fa la bianca luna:
e noi tegnamo ascose
le dolcezze amorose:
amor non parli o spiri,
sien muti i baci e muti i miei sospiri.


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