venerdì 22 settembre 2017

Rosita Copioli

BASTANO DUE?

Tu non lo sai perché io torno a contemplarti
ogni volta come fosse la prima
e mi stupisco per
l’entusiasmo davanti alla tua pelle
una cosa così strana
che elettrizza e placa
dà pace
pace elettrica beata
senza che nient’altro entri in mezzo
tra noi due.
Che cosa strana
questa gioia
pacatissima
che ha inghiottito tutte
le scintille nervose vibranti
le tiene in un ventre
d’acciaio temperato
non ne manca nessuna
ma bollono tanto
l’acciaio ne freme
duramente
gioiosamente.
Tu non sai, ma nemmeno io lo so,
perché questo struggimento, questa pacatezza,
questo entusiasmo, questa pienezza
avvenga e sia, e sia sempre, e sempre
mutino le forme, e si moltiplichi
una sostanza ferma come la roccia,
metamorfica come le nuvole del cielo.
Io vorrei entrare, ti confesso,
in questo mistero. Io sono, tu sei,
questo istero in due.
Più ci entro, e come non potrei esserci
più a fondo, come te?
Più ci entro, più capisco, e
più mi perdo e non capisco.
Bastano due, a fare smemorare
il mondo,
di ogni conoscenza?

da Le acque della mente, Mondadori, 2016



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