venerdì 2 dicembre 2016

Aleksandr Blok

I DODICI

12.

Vanno via con passo lento,
sempre avanti… Chi va là?
È il vessillo che sul vento
fruscia e oscilla in qua e in là…

Dietro ai cumuli in agguato
forse c’è chi sta aspettando…
No, è il cane allampanato
che li segue zoppicando…

«Passa via, vagabondo!
Via rognoso, via, se no…
Come un cane, o vecchio mondo,
passa via, t’abbatterò!»

Mostra i denti come un lupo,
con la coda ritta sta,
cane povero e sparuto…
«Rispondete: chi va là?»

«Chi è che scuote la bandiera?»
«Oh che buio maledetto!»
Chi è che va di gran carriera?
chi si fa là parapetto?»

«Su, compagno, alza le mani!
Prender te per noi è un gioco.
Tu cadrai nelle mie mani
vivo o morto! Attenti: fuoco!»

Tratatà!... Ma è solo l’eco
che risponde secco e breve.
La tormenta con un bieco
riso danza tra la neve.

                        Tratatà!
                        Tratatà!

… Così vanno nella sera,
            ed il cane è ormai laggiù,
ma davanti alla bandiera,
            camminando lieve
            nel vortice di neve,
di rose inghirlandato
in un nembo imperlato,
avanti marci tu,
            non veduto, o Gesù!



Gennaio 1918


Traduzione di Renato Poggioli

da I dodici, Einaudi 1965

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