UN
SOTTILE SCRUTARE
I
Sarà
la voce
dei
nostri amici morti
o
la tramontana
che
penetra nelle ossa
e
le consuma?
II
Se
annotta
se
albeggia
rimane
in preghiera
il
crisantemo.
III
Lucidi
specchi
nel
tuo tempo di neve
splendevano
i ghiaccioli –
Tu
li raccoglievi
nel
grembo della mano
rossa
di freddo:
suono
duro della realtà
contro
i tuoi candidi, candidi sogni.
IV
Oh,
il fiume Basento della tua infanzia
che
risali e passi e guadi,
mai
lo smarrisci: acqua con acqua
come
gabbiani voi due vi cullate!
V
Sul
fiume, a sera, scoppia un clamore:
fughe
d’ali, pigolii, tremolii d’onde…
Perché
tanto trambusto?
Si
accende un disco sulle acque nere:
è
la luna che s’alza e viene a bere.
VI
Sul
fiume c’è una barca:
ha
i remi rotti –
scendi…
esplori
il relitto…
carezzi
ogni fessura
e
aspetti
che
un gabbiano si posi
dentro
il legno cavo
e
scaldi in tal modo
quel
nido selvaggio.
(segue)
da Dolore dei Sassi, Puntoacapo, 2015
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