venerdì 13 novembre 2015

Philippe Jaccottet

L’IGNORANTE

Più invecchio e più io cresco in ignoranza,
meno possiedo e regno più ho vissuto.
Quello che ho è uno spazio volta a volta
innevato o lucente, mai abitato. E il donatore
dov’è, la guida od il guardiano? Io rimango
nella mia stanza, e taccio (entra il silenzio
come un servo che venga a riordinare),
e attendo che a una a una le menzogne
scompaiano: cosa resta? Cosa rimane a questo moribondo
che gli impedisce ancora di morire? Quale forza
lo fa ancora parlare tra i suoi muri?
Potrei saperlo, io, l’ignaro e l’inquieto? Ma la sento
parlare veramente, e ciò che dice
penetra con il giorno, anche se è vago:

«Come il fuoco, l’amore splende solo
sulla mancanza, e sopra la beltà dei boschi in cenere... »

Traduzione di Fabio Pusterla

da Il barbagianni. L’ignorante, Einaudi 2010


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