lunedì 17 agosto 2015

Guillaume Apollinaire

ALLA SANTÉ


I

Prima di entrare in cella necessario
fu di mettermi nudo
E che lugubre voce urla “Guglielmo
cosa sei divenuto”

Lazzaro che entra nella tomba invece
di uscirne com’ei fece
Addio addio canoro girotondo
o miei anni o fanciulle

II

No qui dentro più non mi sento
d’esser io me medesimo
Il numero quindici sono
reparto undicesimo

Attraverso l’appannamento
dei vetri filtra giù il sole
Saltimbanchi fan sui miei versi
i raggi le capriole

E ballano sopra la carta
mentre il mio cuore ascolta
qualcuno che batte col piede
la volta

Traduzione di Eurialo De Michelis

da Poesie, Nuova Accademia Editrice, 1960

(segue)

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