mercoledì 5 marzo 2014

Roberto Coppini

DIO È UNA REMOTA NOTIZIA

Che ne sappiamo noi

degli usignoli
o delle ciminiere,
dei continenti inesplosi,
del polline che incalza,
dell'accoppiarsi tra medesimi sessi?

Un tempo ci batte negli occhi.

Lo scirocco romba negli androni
sbocca nei sottopassaggi,
tutta la terra
è un tremare come di nave.

Nelle isole di corallo

le tartarughe cercano la morte.

Ariete si accosta alla luce.

La razza animale si desta.
Invaghisco di tutto.
Levigo pietre,
insemino trame precarie
lo smalto acuto della foglia 
la pomice sui muri.

L’ellisse dei morti

ingorga la terra.

Le montagne sollevano la chioma

a un vento
che raschia i grumi dell'ossido.
Nell’abisso si scuote
il fossile. Dio
è una remota notizia.                           

30 aprile 1968


Da Le posate sul piatto, Edizioni Salvatore Sciascia, 1978

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