lunedì 21 ottobre 2013

Nicola Dal Falco

ARTE REGIA

ricuoce e spurga il vecchio muro, ronzante
d’api o d’acque, secondo le stagioni che
s’arruffano tra loro, spedendo giorni torridi
e fruscianti, molti mesi, a caso;

si tiene in spalla il melo sul suo zoccolo d’argilla
e un resto d’orto, bruciato, a pomodori e verze; 
a volte, rimane affacciato un cane, ma senza
dar di voce, solo spaziando con il naso l’orizzonte;

anche i pensieri s’acquietano sotto quel muro
che quasi abbraccia la finestra, da dove
volano parole grosse, stampatello,
nomi di zolfi e mercuri, inseguendo la sirena 
che, schiva, nuota lungo la marina

(inedita)

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