mercoledì 26 dicembre 2012

Kenneth Rexroth


UNA SPADA IN UNA NUBE DI LUCE

La tua mano nella mia, usciamo
a vedere la folla della Vigilia
su Fillmore Street, nel quartiere
Negro. La notte è oppressa 
dal gelo. La gente si affretta, 
avvolta nel fumo del proprio fiato.
Davanti alle vetrine i bambini
saltellano con occhi brillanti.
Scampanellio di Babbi Natale.
Ingorghi d’auto e strombazzare
di clacson. Stridore di tram.
Gli altoparlanti sui lampioni
suonano canti natalizi; dai juke-
box dei bar Louis Armstrong 
canta Bianco Natale. Nei locali
le ragazze s’agitano strofinandosi 
e spogliandosi al suono di 
Jingle Bells. In alto, i neon 
scarabocchiano, scancellano,
scarabocchiano ancora messaggi 
di gioia, igiene, avidità, paura,  
e fieri nomi piccolo-borghesi.
La luna splende come un budino.
Fermi all’angolo della strada
guardiamo in su, di traverso,
la luna che s’alza, le enormi
regolari, solenni costellazioni 
invernali. Tu dici: «Ecco Orione!».
La cosa più bella che ognuno 
di noi potrà mai vedere al mondo 
o in vita si trova nel vuoto 
di cieli illuminati dalla luna,
sopra uomini, donne, bambini, 
bianchi e neri, avidi e allegri, 
buoni e cattivi, acquirenti 
e venditori, vittime e padroni, 
che sciamano, come qualche 
immenso teorema che una volta 
risolto sarebbe per sempre 
la soluzione del mistero e della pena, 
sotto campanelli e lustrini. 
Là c’è lui, l’uomo della Vigilia 
di Natale, disteso in cielo 
come un vero dio nel quale 
basterebbe solo credere appena.
Ho cinquant’anni e tu cinque: 
non converrebbe dirlo, 
come non conviene scriverlo. 
Credi in Orione. Credi 
nella notte, nella luna, nella 
terra affollata. Credi nel Natale, 
nei compleanni, nei conigli 
di Pasqua. Credi nei fugaci 
elementi naturali, destinati 
tutti quanti a degradarsi 
e sparire. Sii sempre fedele 
a queste cose: sono tutto 
ciò che abbiamo. Non rinunciare 
mai a questa religione primitiva 
per le civilizzate e insanguinate 
astrazioni di quei bastardi 
che vivono uccidendo te e me.

Traduzione di Francesco Dalessandro 

Da The complete poems of Kenneth Rexroth, edited by Sam Hamill & Bradford Morrow, Copper Canyon Press, 2003 

4 commenti:

  1. ho scoperto questa poesia grazie all'oroscopo di Rob Brezney... bellissima!

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  2. Anch'io! Ed è veramente bella!

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  3. L'ho scoperta anch'io tramite l'oroscopo di Rob! Bella!!

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