venerdì 17 febbraio 2012

Roberto Coppini


SWIMMING POOL

La mezzaluce
sfera soffiata di perla.
Il volgersi degli archi
nella sera.

E tu, mio giorno,
chiazza di sangue animale.

Il buio affonda reti.
Anch’io getto scandagli
urto allo stesso vetro.
Tenta più calmi ormeggi
la memoria divisa
dal suo ramo.

E tu, mio giorno,
tronco radice foglia.
Giro di boa
che doppio
lasciandomi dietro
un tempo
tra scatti e silenzio.

Lo swimming pool si accende
rettangolo azzurro
sul campo che fumiga inverno.

E tu, mio giorno,
aperto melograno
rappresa verginità
sui vetri delle serre.

Non dà eco la stanza.
« Di qua. Venga di qua ».

E tu, mio giorno,
alzata città fino agli astri.

Non dà eco la stanza.
« Il babbo è come il tempo.
Ha scatti ».

E tu, mio giorno,
tacita radura.

« È odore tra legna
e limoni.
A volte pare acqua ».

E tu, mio giorno,
indistinto tramite
barca viandante
uccello migratorio
inquieta giuntura
che cede.

« Il babbo è come l’aria,
il tempo ».

E tu, mio giorno,
fiamma di scaglie spina
acuta trafittura.

1o novembre 1967


Da Le posate sul piatto, Edizioni Salvatore Sciascia, 1978

1 commento:

  1. Sono belle, belle, le tue scelte. Suscitano gioie nascoste. Sorprendono.

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