venerdì 9 dicembre 2011

E. E. Cummings


QUANDO TU SARAI MORTA

Quando tu sarai morta, morta, e lontana dal peccato stupendo,
e l’anima disincarnata gemerà sul dirupo dell’abisso estremo
lasciando per sempre il suo cuore al freddo in un letto di terra,

quando, fuori dal corpo che il mio corpo ha amato, l’intima-
anima sarà, nuda dopo la spietata metamorfosi,
cosa dirà alla mia, quando morti, noi, morti saremo?

(Quando io sarò morto, morto, e tu sarai stata distesa,
col corpo dalle mie labbra sì amato dato ai vermi al loro bacio
con la fresca gola liscia, e la testa dalla chioma luminosa–).

Traduzione di Francesco Dalessandro

Da Etcetera: The Unpublished Poems, Liveright, 1983


Ancora una variazione sul tema oraziano del carpe diem. Il 4 aprile avete letto Alla sua donna ritrosa di Andrew Marvell; il 6 aprile, la poesia di Yeats Quando tu sarai vecchia. Lunedì scorso avete letto la poesia di Lorenzo Stecchetti con lo stesso inizio. Mercoledì avete letto il sonetto di Ronsard al quale sia Yeats sia Stecchetti si sono ispirati. Ecco oggi una diversa variazione, per dopo la vecchiaia.





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