lunedì 7 novembre 2011

Luigi Fenga


TESTAMENTO

Io, Giuliano, l’imperatore, avvolto
dalle sabbie di Persia, sotto cieli
di fuoco, vedo incombere la notte
sul mondo che si inchina al nuovo dio
degli eserciti, io, l’ultimo filosofo
con gli occhi fissi al sole, cieco agli occhi
di quei ciechi che cercano il riscatto
fra le ombre, io disperdo nei millenni
l’impero senza fine e all’avvenire
restituisco il carro ed i cavalli
mentre attendo la freccia che tormenta
Zenone il saggio e penso agli imminenti
secoli bui, io, già di pietra, immobile,
in questo tempo supremo, nell’ora
in cui morendo snebbiano i misteri.


Da Molti dei, Edizioni San Marco dei Giustiniani, 1987

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